Portico San LucaNel quartiere Saragozza un’opera unica al mondo
Tutti i Bolognesi hanno pronunciato almeno una volta nella loro vita questa frase: “Vado a piedi a San Luca…!” come fioretto o come auspicio.
La camminata per salire fino in cima al Colle della Guardia è una tradizione che inizia nel XII secolo, quando viene costruita la prima chiesa a custodia e protezione di un’icona di scuola bizantina che raffigura la Madonna col bambino e che la tradizione religiosa attribuisce a San Luca.
Secondo questa tradizione il dipinto fu portato in Italia da un pellegrino (Teocle Kmnia) che lo ricevette a Costantinopoli dai monaci della basilica di Santa Sofia con l’impegno di portarlo sul Monte della Guardia. Giunto a Roma il pellegrino seppe che questo monte era alle porte di Bologna e qui arrivò, consegnando l’icona alla città nel 1160.
Il vescovo di Bologna che in quell’epoca era Gerardo Grassi, consegnò il dipinto a Beatrice e Azzolina Guezi, due monache romite che facevano vita penitente sul colle, le quali sistemarono l’immagine nella piccola chiesa che già allora esisteva. Il culto di questa Madonna di San Luca fu subito tale che l’afflusso dei pellegrini richiese una più grande e adeguata chiesa, e così nel 1194 fu posta la prima pietra di costruzione arrivata direttamente da Roma e benedetta da papa Celestino III.
Per secoli dunque migliaia di pellegrini tracciano la salita al colle semplicemente col lavoro dei propri passi: prima un semplice sentiero e poi una mulattiera, che fu lastricata per agevolare il cammino. Tutto però cambia però il 28 giugno 1674, quando iniziano i lavori del portico, destinato a essere ancora oggi il più lungo esistente al mondo. Si arrivò a questo giorno grazie all’impegno di don Ludovico Genaroli, che per ben vent’anni si adoperò per promuovere la costruzione del portico a protezione dei pellegrini.
Sono ben 3796 metri di cammino coperto e ben pavimentato, fatto di 316 arcate per il cammino in pianura da porta Saragozza all’arco del Meloncello, e di 350 arcate per il tratto collinare dal Meloncello fino al Santuario della Madonna di San Luca, per un totale di 666 archi.
Il numero delle arcate ha un profondo significato simbolico: 666 è il numero diabolico e il lungo portico che si snoda sinuoso richiama il serpente, ovvero il demonio, e terminando ai piedi del santuario rimanda all’iconografia del diavolo sconfitto e schiacciato sotto il piede della Madonna.
La costruzione del portico fu completata dall’architetto bolognese Carlo Francesco Dotti (1670-1759) al quale si deve anche la realizzazione della nuova basilica ideata per l’occasione del portico e dell’Arco del Meloncello, il punto dove il portico abbandona Via Saragozza e inizia il percorso in salita fino alla sommità del Colle della Guardia.
Questo grande progetto fu finanziato dai fedeli, dalle corporazioni delle arti e dalle famiglie nobili bolognesi, al fine di proteggere dalle intemperie e dal sole i pellegrini che andavano a sciogliere i voti fatti alla Madonna di San Luca e la processione che portava l’immagine custodita nel Santuario arrivata a Bologna da così lontano.